lunedì 18 marzo 2013

Essere trovati

Questo è uno di quei post smielosi osceni.
Lo giuro.

Ora, io non so che idea vi siate fatti di me.
Che magari sono una ragazza facile, anche un po' superficiale, perché vado con questo, poi con quello, poi ho una cotta per questo, poi per quello.
E ora non vorrei passare per la bimbaminkia che dopo essersi scopata mezzo mondo dice "ma tesssssorooooo io sto aspettando il principe azzurro!!!"
Perchè io non sono così.
Io cerco e intanto inganno l'attesa.
Lo so, suona molto male. Ma molto forte.
Oddio, non vado con chiunque respiri e ho la decenza di trattare i miei "amichetticonbonus" per quello che sono, un connubio di sesso e persone, e se vedo che uno di loro si prende un po' troppo mentre io nisba, allora chiudo tutto il prima possibile.
E, sopratutto, non sono così ipocrita da parlare di questi rapporti come fossero chissà che, tipo amori folli o non so io.

E infatti non so quanto mi abbiate presa sul serio in questo post qua, ma io parlavo dal cuore.

E sono stata trovata.

Perchè, potrò sembrare la Samantha Jones Dei Poveri di turno, ma la differenza del sentimento la senti quando ci vai a letto, con quella persona (se non sei vergine, perché eh, in quel caso non hai metri di paragone).
E la differenza è potente.
Dio, se è potente.

Sono stata trovate e mi piacciono le sue mani, i suoi occhi, il modo in cui cerca di trattenere una risata quando mi succede qualcosa di buffo (e vagamente ridicolo-umiliante), il modo in cui invece ride quando faccio una battuta o racconto uno dei miei aneddoti, il suo odore, il modo in cui i suoi baffi radi mi feriscono il labbro superiore ad ogni bacio, la sua voce, gli sguardi che mi perforano al bar, con gli altri.

E dovreste sentire la sua, di lista, che mi ha sussurrato all'orecchio ieri notte, stesi sul suo letto con la luce dei lampioni e la pioggia che tichettava sul silenzio.

E parte.
Entro un/il mese.
Australia.

E io rimango qui.
E mio dio. Mio dio. Mio dio. Mio dio. Mio dio. Mio dio. Mio dio. Mio dio.

Un'occasione, io chiedo solo un'occasione perchè mi vada bene qualcosa, ogni tanto.

"Mi piace il modo in cui cerchi di tirarti indietro i capelli, e che alla fine continuano comunque a coprirti l'occhio destro"

venerdì 15 marzo 2013

Il naturale ordine delle cose

Devo dire che ho sempre pensato di essere davvero pessima a prendere le decisioni.
Qualsiasi, decisione.
Ho trovato un ragazzo che è anche peggio di me in questa, per così dire, "attività".

Avete presente il barista? TheMan, in questo blog?

Ecco.
Domenica pomeriggio, dopo aver cambiato bar già un paio di volte, torno in quello che ormai è casa e ribecco i miei amici di sabato.
In compagnia di TheMan.
Seduto al tavolo con loro.

Inutile anche solo tentare di negare che io, il giorno prima, nutrissi un certo interesse per il soggetto.
Quello che non mi sarei mai, e dico proprio MAI aspettata, era il suo ricambiarmi.

Perché domenica mi ha riaccompagnata a casa e mi ha baciata.
E da domenica ci sentiamo ogni giorno e parliamo di tutto tutto e ci vediamo anche, ogni giorno.
E ieri sera era già la seconda volta che andavo a casa sua d è stato anche meglio della prima e ho paura paura paura che mi piaccia davvero perchè persino Lucia, Honey e Figlia, che non si conoscono, mi hanno detto "Ale, stavolta è una cosa grossa".

Peccato una cosa.
Peccato che parta per l'Australia, non so quando, ma prossimamente.
Nel senso, a breve.


Ed è lui che se n'è uscito con "Ale, tu mi piaci un sacco", eccheccazzo, almeno lasciami l'illusione di pensare che se tu rimanessi mi scaricheresti dopo due giorni!!!

Che ormai non so neanche cosa pensare, perché fosse la prima volta!
Per adesso il sentimento non è minimamente ai livelli di quello che provavo per Mattia, ma la situazione è esattamente questa.


Che poi io, come avrete notato, sono quella delle millemila cotte simultanee, le quali ora sono sparite, tutte quante. Tranne lui. E mi sento pure in colpa per il mio egoismo nel desiderare che rimanga
Una possibilità chiedo, per essere felice.
UNA, CAZZO.



domenica 10 marzo 2013

Le Cronache Alcoliche #1

E poi arriva quel momento.
Il momento in cui il bar in cui vai ogni giorno (per un caffè ogni pomeriggio alle tre quando torni da Udine, per una birra il venerdì sera, per la colazione-del-mercato il sabato mattina, per l'aperitivo il sabato pomeriggio ecc), dopo anni di cameriere unicamente femmine, assume due ragazzi.
Due ragazzi.
Entrambi belli.
Entrambi simpatici.
Entrambi che sembrano-provarci-ma-non-si-sà-mah-nel-dubbio-butto-la-battutina-tattica.

Insomma, arriva quel momento e sei felice.
Ma dovresti saperlo.
Cavolo Aleh, dovresti saperlo che insieme a questo momento arriva SEMPRE anche il momento in cui gli amici ti fanno fare figure di merda con entrambi.

QUELLO E' IL MOMENTO CHE ARRIVA SEMPRE.

Ora ho capito perché Matte ha una lista dei bar del circondario e alcuni sono stati cancellati con una linea.

Vabbè, ormai vi racconto la scena.

17.30, oppure 18. Bar abbastanza pieno, ordino un bianco.
Dopo un po' non arriva.
Dopo un altro po' non arriva.
Chris chiama il cameriere (che chiameremo TheMan) per ricordargli della mia ordinazione, e ci fa segno che arriva.
Porta il bianco, faccio un paio di battute e Chris, da bravo amico, dà inizio a tutto:
TheMan: Ecco qua, scusa il ritardo.
Aleh: No, non ti perdono!
TheMan: No dai, perdonami!
Chris: Eh, sei stato cattivo, la Aleh dovrebbe sculacciarti!



*Lo so, ho amici socialmente imbarazzanti*

Aleh: COSA?!
TheMan: *Parlando a Chris* Ahahahahah và bene! Ma quando stacco, e stacco all'una, quindi ha ancora molti bianchi da bere, e non vuol dire che se io glielo lasci fare, poi non reagisca!
Aleh: CHE CAZZ...?!




Sì, sono abituatissima all'idea di vedere la mia dignità mentre viene stuprata davanti ai miei occhi, ve l'assicuro.