sabato 26 gennaio 2013

La Teoria dell'Attrazione

Sì mi rendo conto che il titolo suona come quello di una puntata di Sex&TheCity (mi piace scritto attaccato).
E mi rendo conto che dipenda dal fatto che mi sto facendo la maratona di quel telefilm.
Ma non centra. Almeno, non direttamente.

Ieri ero a fare aperitivo con Figlia, e poi è arrivato B, de LaCompagnia, mentre ne aspettavamo gli altri membri.
B è, a quanto pare, un esperto di chakra e tutte quelle cose, e devo dire che finalmente ho trovato qualcuno che parli di cose un po' strane con cognizione di causa; cioè, si vedeva che ne sapeva.
In quel momento stavo parlando della mia storica sfortuna con gli uomini, e lui mi dice questo:
"E' la teoria dell'attrazione".
E io lo giuro, che ero pronta a sentirmi un altro genio del male che mi diceva che me le vado a cercare.
Invece no.

Praticamente:
"Funziona così. Tu non devi desiderare che NON ti accada qualcosa. Devi desiderare molto, molto, molto intensamente quello che vuoi che accada, ma non solo. Devi desiderarlo, ma cercando di provare, di immaginare i sentimenti che ti darebbe quella cosa. 
Tu vai all'università, no? E' come se tu ti immaginassi dopo aver passato un esame difficile e importante: senti il peso di quell'esame che non c'è più e sei rilassata, in più provi euforia perché l'hai passato con un bel voto.
Devi provare quello che proveresti se l'avessi già ottenuta, quella cosa. Devi comportarti, come se avessi già ottenuto quello che vuoi."

E devo dire che la cosa mi ha illuminata.
La mia negatività, la mia rassegnazione e la mia sfiducia non mi porteranno da nessuna parte.

martedì 22 gennaio 2013

Sogni d'oro

Pordenone.
07.00 a.m.
Suona la sveglia e attraverso la mia camera per spegnerla, visto che ieri sera ho avuto la brillante idea di lasciarlo nel cappotto.
Sono l'unica a pensare che il momento peggiore della giornata sia quello che intercorre tra la sveglia che comincia a suonare e quando riesci a spegnerla?
Comunque, mi accorgo che c'è qualcosa che mi turba. Qualcosa mi rimbalza in testa e nel momento in cui sciolgo il trauma da risveglio mi rendo conto di cos'è.
Bevo un po' d'acqua dalla bottiglietta poggiata sul comodino, tiro fuori da un cassetto una delle sigarette che tengo di riserva e me la accendo nella penombra della mattina.
Mi siedo ai piedi del letto, tastando sotto per cercare il posacenere.

Ho sognato di stare insieme a Drop.

Drop è il soprannome che ho dato or ora ad un'amico di A e M, fanno parte della stessa compagnia, che d'ora in poi chiamerò LaCompagnia
Oltre ad un loro amico, Drop è anche cugino di una mia amica con cui ero in classe al liceo, l'unica con la quale sono ancora in stretti rapporti.
Inutile dire che Drop, come A e M, e come tutti gli appartenenti a LaCompagnia, è davvero un bel, bel, bel  ragazzo.
Sabato ero a fare aperitivo con Figlia (che sarebbe G, ma sta storia delle iniziali mi sta logorando quindi metterò i soprannomi), e dopo poco arrivano Drop e M. Dopo alcuni scambi di battute uniamo i tavoli e siamo tutti insieme, anche perchè nel frattempo è arrivata altra gente.
E, che dire, un po' mi ha colpito; dava corda alle mie battute (e già qua sarebbe da urlare al miracolo) e tutto il resto. E ha un sorriso davvero molto sexy. In quella compagnia non ci puoi entrare se non sei un bel fiol, abbiamo dedotto io e Figlia.

 

Il fatto è che ultimamente mi sto dando al libertinaggio, ma nel sogno non facevamo nulla, in senso biblico.
Non saprei dirvi cosa accadeva ma era chiaro che stavamo insieme e che...ci amavamo?
La parte fondamentale, quella che mi ha "fatto" fumare la sigaretta è stato il fatto che sembrava davvero reale; come se il sogno non fosse altro che il ricordo di fatti, scene, episodi realmente avvenuti il giorno prima.
Anche quando mi sono svegliata, sono quasi sicura di aver pensato distrattamente di dover fare qualche sciocchezza carina, tipo mandargli un sms del buongiorno.

E poi, la realtà, la luce pigra di una mattina di pioggia durante la sessione d'esami invernali, i libri sul pavimento, i vestiti ovunque, il letto vuoto senza di me. Le sigarette di riserva nel cassetto.

Aleh, cosa stai cercando di dirti?


martedì 15 gennaio 2013

London?!

Il tempo passa e tra una cosa e l'altra non ho più trovato il tempo di fare niente che non sia parlare di etica, in russo, di linguistica o in francese. Fortuna che stamattina almeno un esame è andato e eimen.
By by by the way sto continuando ad andare a letto con F, ma visto che gli uomini sono stronzi in testa, riescono sempre a scombinarti i piani.
Non fai neanche in tempo a gioire del fatto che stai miracolosamente riuscendo nell'impresa di gestire una relazione basata unicamente sulla fisicità che, bam.

Eravamo a pranzo:
F: Allora vieni con me?
A: ...che?
F: Non ti avevo già chiesto se vuoi venire a Londra con me?



A: Stai scherzando.
F: Mai stato più serio.
A: ...ma io sono povera.
F: Guarda, basta il volo. Ho ancora l'appartamento di quest'estate.


Ma quindi?! Che vuol dire?!
Ah sì, poi voglio vedere i miei. "Mamma, Papà, vado a Londra con F. Sì noi due soli. Come chi è F? Ah sì uno sconosciuto, per voi".
Ah benon po!!!

No, ma comunque.

Che vuol dire?!

Come devo tradurre un rapporto che fine a due secondi fa si basava sul rotolarsi tra le lenzuola, mentre ora mi vuoi portare a Londra?

domenica 6 gennaio 2013

Punti di svolta

Oggi, seigennaioduemilatredici, è il giorno della svolta.

Dopo l'esperienza paranormale di ieri (mi era parso di vedere A ad un bar ieri, mi sono girata un secondo uno e lui era scomparso, mah), un paio di pensieri che mi martellano giorno e notte, stavo giusto cercando il punto di svolta.
Fin'ora l'ho sempre aspettato, sedendomi e attendendo pazientemente la sua comparsa fumandomi una sigaretta per passare il tempo.
E si è finalmente presentato una decina di minuti fa.

Stavo giusto guardando un tumblr che parlava di attività fisica, pensando che qualche tempo fa, parlo di un annetto, facevo ancora alcuni esercizi base ogni giorno, poi mi sono persa via e ho raggiunto l'apice della mia pigrizia.
Ma, appunto, 10 minuti fa, mi manda un messaggio una mia amica del liceo, con la quale mi sento moltomoltomolto raramente, ma con la quale sono rimasta anche molto in buoni rapporti. Il messaggio:

"Ciao fanciullaaaaaa!!! Oh è vero che tu da domani vuoi venire in palestra con me? Sìsì!!!"

Neanche a farlo apposta insomma.

E così, Aleh andrà in palestra.

We're gettin' sexy!

Adesso vado a studiare.
Sì dai che è meglio.

mercoledì 2 gennaio 2013

Those Nights

L'anno è cominciato davvero alla grande.
Seriamente, l'altra notte mi sono divertita come poche volte in vita mia; ho dei vuoti pazzeschi, ma ero con i miei amici ed è andato tutto benone. Non so come ci sono fisicamente arrivata a San Giusto (ero a Trieste, S. G. è un punto molto alto della città, con delle rovine romane, non so spiegarmi meglio), ma mi sono ritrovata là, senza neppure aver bruciato tutto l'alcool, e il panorama mi ha completamente ripagata della fatica.
Speriamo continui così, l'anno scorso è cominciato proprio male ed è andato avanti per quella strada per tutti i mesi, anche se c'è chiaramente stato qualche picco di felicità assurda.

Ora però sono un po' tristi.
Oggi sono tre anni che non vedo Matteo.
Matteo era il mio migliore amico.
Non gli è successo niente di male, eh, non preoccupatevi, ma ha raggiunto il padre che si risposava all'estero.
A sette ore da qua.
Sette ore di fuso orario, intendo.
E ogni tanto mi manca, mi manca tanto. Ho trovato poca gente che mi capisse o anche solo ascoltasse come faceva lui. Con lui e quella compagnia ho preso la prima sbronza dura, ho fatto le prime cazzate, sono andata per la prima volta in discoteca, tutte quelle cose là. Quelle cose belle.
Poi, tre anni fa, l'ultima nottata.
Abbiamo preso, siamo andati a Lignano. Il due gennaio. Eravamo così andati che abbiamo trovato il coraggio di fare il bagno. Il giorno dopo stavo malissimo, figuratevi, ma ne era valsa la pena.
La compagnia si sciolse, loro sono più grandi di me di sei anni, ognuno è andato per la sua strada.
E io sono contenta per loro.
Ogni tanto Matte si fa sentire, mi chiama (lui è davvero pieno di soldi. Fuori maniera. Avete presente Gossip Girl? Quei tizi? Okay, non così tanto, ma siamo lì dai), e parliamo un po'.
Ora ha trovato un morosa stabile e dopo un anno e mezzo hanno deciso di andare a convivere in un appartamento di Soho, mi pare.
Mi manca tanto.

E in questi casi metto sempre una canzone; quando voglio parlare qualcuno e non c'è nessuno di adatto, penso sempre a lui e a Mattia.
Mattia è stato il mio più grande amore, Matteo è stato qualcosa di irripetibile. Eravamo lo specchio l'uno dell'altra. E ogni tanto mi manca davvero troppo. E allora metto questa:



I remember when
We used to laugh
About nothing at all
It was better than going mad
From trying to solve all the problems we're going through
Forget 'em all
Cause on those nights we would stand and never fall
Together we faced it all
Remember when we'd

Stay up late and we'd talk all night
In a dark room lit by the TV light
Through all the hard times in my life
Those nights kept me alive

We'd listen to the radio play all night
Didn't want to go home to another fight
Through all the hard times in my life
Those nights kept me alive

I remember when
We used to drive
Anywhere but here
As long as we'd forget our lives
We were so young and confused that we didn't know
To laugh or cry
Those nights were ours
They will live and never die
Together we'd stand forever
Remember when we'd

Those nights belong to us
There's nothing wrong with us

I remember when
We used to laugh
And now I wish those nights would last