mercoledì 22 maggio 2013

E.

Non era mia amica. Eravamo in classe insieme.
Ho deciso che mi ricorderò di lei prima del lento ricadere nella malattia.
Che mi ricorderò di lei quand'era lucida e bellissima.
Quando ci si beccava in giro per il centro e ti fermava, ti chiedeva, ti raccontava, per poi schizzare via che si sà, lei aveva un sacco di cose da fare.
Poi tutto si è guastato.

Non ho più avuto l'occasione di vederla sveglia come allora.
E, nonostante la conoscessi molto superficialmente, sapendo qualcosa giusto attraverso informazioni di seconda mano, mi sarebbe piaciuto davvero tanto.
Vederla infervorare per un libro, farmi i complimenti per un tema scritto bene, vederla mentre ballava sovrappensiero in spogliatoio o durante educazione fisica.

Spero tu ora possa trovare la pace che, vedendoti negli ultimi tempi, sembrava non riuscissi a trovare.

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Dovevo scriverlo da qualche parte.
Facebook non credo proprio. Ci sta pensando già troppa gente.
Sono sconcertata.

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