martedì 4 settembre 2012

Che non so...

...come io effettivamente faccia.
Se è davvero semrpe colpa mia come sembra oppure, magari, per ipotesi, per caso, capiti che sia anche un po' colpa di qualcun altro. Non dico sempre, ma a volte. Ogni tanto. Sporadicamente.
Non, perché se è davvero come sembra (ossia, se è davvero sempre colpa mia), allora c'è da mettersi le mani nei capelli.

E mi viene un attimo in mente la frase del film "Il Favoloso Mondo di Amelie", quella in cui non mi ricordo chi dice alla protagonista Se non piangi ti allaghi dentro e credo tu sia una marea in piena Améliee a me sembra davvero che la stia dicendo più a me, che a Audrey Tautou.
Perché mi veniva da piangere quando ho visto C. e, sapendo che solitamente è con A., non ho potuto fare a meno che cercare disperatamente di slogarmi il collo alla ricerca della sua presenza.
Poi, rassegnata, mi sono decisa a raggiungere le mie amiche per tornare a casa e, sulla via del ritorno, in macchina con D., ho visto la sua auto incrociarci per poi andare in direzione dello Skatepark, dove io ero fino a, quanto, 10 minuti prima?
E questo è il secondo momento in cui ho rischiato le lacrime.
Non sarebbe neanche da utilizzare il verbo rischiare, visto che sono giorni che sto pregando che una scelta divina mi renda finalmente umana e capace di piangere più di una volta all'anno.
E, a dir la verità, non ricordo nemmeno l'ultima volta che mi sono fatta un bel pianto.
Non lo ricordo proprio.

E invece sapete che ho fatto?

Riso. Io ho riso.
Devo essere una specie di iena, visto che ho questa quasi irritante capacità di ridere in ogni maledettissimo momento inopportuno. Anche perché abbiamo rischiato di finire su per una rotonda perché la mia amica mi guardava sconcertata del tipo "Ale, ale...stai bene?".
Io col cazzo che stavo bene. Poche volte stata peggio in vita mia.
Più che altro per il fatto che ero certa, ussignur ero maledettamente certa che ci sarebbe stato anche lui, quella sera. Ma stra maledettamente certa. Non avete idea.
E infatti c'era C.
E se c'era lui dovevo prenderlo come un segnale, un indizio, un invito alla pazienza, della serie "aspè Aleh, che ora arriva, ci parli, metti tutto apposto e se nun capisce cazzi suoi. Tu c'hai provato."
Invece ha prevalso il mio istinto da crocerossina (mai avuto in vita mia e a 20 anni doveva venire fuori, mannaggia a lui) che fornisce alibi a destra e a manca neanche fossero flyer per discoteche e me ne esco a pensare "mannò Aleh...domani magari lavora, magari è stanco, magari è da un'altra parte con il resto della compagnia, magari...
O, MAGARI, era con la bionda indie.
E, a quel punto della serata ho deciso che mi è anche andata bene. Dopo tutto, meglio vederlo con la Decolorindie o non vederlo affatto?

Questo fino al momento in cui non l'ho visto sfrecciare alle 2 meno qualcosa di notte.
Non voglio sapere cos'ha fatto/dove/con chi fino a quell'ora.
Giuro, non lo voglio sapere.

Lasciatemi qui nella mia bolla per sempre.
A leggere It e a non dormire la notte.

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